Descrizione
Il monumento all’emigrante
E’ un pesante masso in marmo rosso posto nel giardinetto di Foza nel 1981 per iniziativa di Ilario Omizzolo.
Feste del paese
Il 15 agosto festa dell’Assunta , patrona di Foza, è ricordato con particolare solennità. Ogni cinque anni poi viene fata una processione con la statua della Madonna partendo dalla Chiesa Parrocchiale per arrivare al Colle di S. Francesco. Questo per ricordare un voto fatto dal paese nel lontano 1836.
Il 16 agosto, festa di San Rocco, si fa invece la tradizionale “sagra” ai Lazzaretti.
Famiglie di foza
Dai documenti del 1400 risulta che le famiglie più antiche sono state quelle degli Alberti, Biasia, Cappellari, Ceschi, Contri, Guzzo, Lunardi, Marcolongo, Martini, Menegatti, Oro, Stona.
I cognomi di Foza sono patronimici cioè originariamente erano nomi o soprannomi personali.
Agostini (da Agostino – proveniente da Enego)
Alberti (da Alberto). Biasia (da Biagio), Cappellari (da Cappello, provenienti da Belluno) Carpanedo (da Carpanè vicino a Valstagna), Ceschi (da Francesco), Chiomento (dai documenti sembrerebbe che fosse un unico ceppo con la famiglia Oro).
Compostella (proveniente da Bassano, ma di origine spagnola), Contri-Cristiani (da Cristiano), Gheller (da Ghel antico nome di Gallio), Guzzo (provenienti da Enego), Lazzaretti – Lazzari (da Lazzaro) provenienti sembra da Venezia, Lunardi (da Leonardo, in passato erano una casata unica con gli Stona). Marcolongo da Marco, Martini (da Martino. Sembra siano stati una famiglia unica con i Menegatti), Munari (da mugnaio – provenienti da Gallio), Omizzolo (da omiciattolo).
Stemma del comune durante la reggenza
“Sette teste
Pastore con capra e pecora
Pianta di faggio”
Le sette teste significano che Foza faceva parte dell’antica e gloriosa “Reggenza dei Sette Comuni”
Il pastore con alcune pecore indica che anticamente gli abitanti si dedicavano in modo prevalente alla pastorizia.
Il faggio al centro del paese, posto presso il cimitero spiega che, alla sua ambra nei giorni di festa si riuniva il consiglio comunale, “la vicinia”, per trattare i problemi della comunità. In caso di cattivo tempo andavano in chiesa.
In cimbro Foza era chiamata Vusche che significa appunto faggio.
[per i contenuti di questa pagina si ringrazia la Sig.ra Cappellari Paola di Foza]