Descrizione
E'stato costruito nel 1926 sopra una collinetta in contrada Pubel. Ha sostituito la Chiesetta del Rosario che esisteva prima della Grande Guerra poco lontano dal Monumento all'Alpino.
Sul viale che porta al monumento ci sono degli alberi che portano sul tronco delle targhette con il nome di soldati di Foza morti durante la 1^ Guerra Mondiale. Sono state aggiunte poi sul muro esterno altre targhette con il nome dei soldati morti durante la seconda guerra mondiale. Davanti al monumento al lato sinistro sono state poste anche due grosse pietre uno con incisi i nomi dei sette partigiani trucidati a San Francesco nel 1945 e l'altra per ricordare la Brigata Sassari che diede un grande contributo di sangue durante la 1^ Guerra mondiale proprio sulle nostre montagne.
Il monumento agli alpini
L'”Alpino” è formato da tutte schegge di ferro e si trova all’imbocco del viale che porta al Monumento ai Caduti. E’stato costruito nel 1974 con progetto del professor Zordan con la collaborazione degli Alpini di Foza che presentano da alcuni anni un gruppo assai numeroso. E’ un’associazione sempre attiva durante le manifestazioni del paese in particolare per la festa dell’Assunta. Il 13-14 maggio c’è stata la sfilata nazionale ad Asiago e per l’occasione anche Foza ha visto molte “penne nere” in un clima di festosa allegria fra applausi ed onori. Certamente perché loro in particolare hanno difeso i punti più strategici del nostro territorio durante la 1^ Guerra Mondiale, inoltre sono sempre presenti per interventi in zone colpite da calamità e per azioni di volontariato.
Un po’ di storia
Gli Alpini nascono il 15 ottobre 1872 con un Decreto Regio secondo il quale vengono costituite quindi le prime compagnie alpine, i giovani sono tutti provenienti dai Distretti pedemontani con l’incarico di difendere gli impervi valichi di confine. Il capitano di fanteria Giuseppe Perrucchetti li rese operativi. La distinzione degli alpini è il cappello con la penna nera e la presenza dei muli per gli spostamenti. La prima divisa li accomunava alla fanteria: giacche blu scuro e pantaloni azzurri per individuare i reparti sui campi di battaglia. Il cappello subì , in seguito, delle piccole modificazioni fino al 1910, quando venne scelto quello attuale di feltro grigio -verde. Nel 1912 è stato definito anche il fregio: un’aquila con le ali aperte che trattiene una cornetta con due fucili incrociati. Da 15 compagnie gli alpini aumentarono fino ad arrivare a dieci battaglioni assumendo i nomi di luoghi e paesi di montagna o di zone sottostanti. I primi caduti per la patria si contarono nel 1887 con la spedizione in Eritrea e durante la battaglia di Adua meritarono la medaglia d’oro. Il nome degli Alpini sicuramente però è legato alle grandi battaglie della 1^ Guerra mondiale combattute soprattutto sull’Altopiano e sul fronte Trentino.